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CAPRIOLO
CAPRIOLO (Capreolus capreolus)
Distribuzione e habitatIl capriolo è riapparso in maniera naturale nel nostro Cantone nel corso di questo secolo. La sua diffusione è stata inoltre favorita e accelerata da lanci di ripopolamenti effettuati in varie valli, dapprima in Leventina (1933/35) e in anni più recenti in Valle Verzasca, Valle Maggia, Onsernone e Centovalli. L`area di maggiore diffusione rimane il Ticino settentrionale, in particolare le valli Leventina e Blenio e il Bellinzonese. La specie è comunque presente anche nel Sottoceneri e nel Mendrisiotto anche se con effettivi ancora ridotti.
La distribuzione è in relazione con l`habitat preferito dalla specie. Il capriolo predilige infatti le zone boschive con pascoli, possibilmente in zone collinari o in pianura. Non gradisce invece i versanti ripidi e scoscesi, motivo per cui la sua presenza in regioni come la Valle Maggia o Verzasca è più debole. Inoltre data la sua corporatura e altezza soffre notevolmente l`aumento della coltre nevosa che ne ostacola lo spostamento ( l`energia necessaria al movimento nella neve aumenta esponenzialmente, per cui dev`essere disturbato il meno possibile, in particolare durante il periodo invernale!).
Aspetto morfologico
Dimensioni
Il capriolo è un mammifero di taglia media e i due sessi si distinguono poco nelle dimensioni. Tuttavia il maschio, durante il periodo estivo e autunnale, porta dei palchi.
Durante il periodo invernale il maschio è tuttavia riconoscibile per il pennello ben visibile sotto il ventre, mentre la femmina ha un ciuffetto di peli (visibili posteriormente) che circondano le parti genitali. La coda in ambo i sessi è atrofizzata per cui è invisibile! Questo fatto, oltre alla diversa forma del muso e alla differente mole, distingue immediatamente il capriolo dal cervo. Il pelo muta due volte, in primavera e in autunno. In estate è corto e fine, mentre in inverno è lungo e spesso. Il capriolo che vive in pianura è generalmente più chiaro di quello che vive in foresta.
Palchi e determinazione dell`età
I palchi dei caprioli maschi cadono fra ottobre e dicembre e la perdita avviene prima negli animali più vecchi. La crescita è determinata dall`attività ormonale e inizia a partire dal mese di gennaio. Nel corso del mese di aprile i palchi perdono il velluto. In base alle caratteristiche dei palchi (numero punte, forma e robustezza) non è possibile determinare l`età di un`animale. Nei piccoli dell`anno una piccola crescita dei palchi inizia all`età di 3/4 mesi. Un capriolo di un anno ha generalmente delle corna meno sviluppate ma può anche presentare un palco con più punte. A partire dai due anni si possono avere trofei con due o più punte e lo sviluppo è determinato dal nutrimento durante l`inverno e dalle condizioni dell`animale.
Diversi tipi di palchi di capriolo, in basso capriolo con ancora il velluto
Dentatura e determinazione dell`età
La mascella del capriolo si distingue da quella del camoscio per la maggiore protuberanza nella parte anteriore. La dentatura è completa dopo un anno e comprende 32 denti. Per la determinazione dell`età nel capriolo si possono distinguere solo due tipi di dentatura, quella di latte e quella definitiva.
Formula dentaria
0 0 3 3
I C P M x 2 = 32 denti
3 1 3 3
La dentatura di latte comprende 20 denti. La metà mascella inferiore possiede 3 incisivi, un falso canino (che ha la funzione di un 4 incisivo) e 3 premolari, mentre in quella superiore gli incisivi sono assenti. Caratteristico è il terzo premolare inferiore (p3) con 3 creste.
La dentizione definitiva, superato l`anno di età, comprende 32 denti. Ai 3 premolari si aggiungono 3 molari e il terzo premolare inferiore (p3) ha solo 2 creste.
In seguito una determinazione per classi di età essere fatta in base al consumo dei denti.
Particolarità morfologiche e fisiologiche
Anche il capriolo, come altri ungulati è adattato alla corsa e i suoi arti sono sviluppati a questo scopo. Può infatti saltare barriere di 2 metri di altezza e anche 7/8 di lunghezza.
L`impronta degli zoccoli di un adulto si distingue da quella del cervo e del del camoscio per forma e dimensione.
Come nel cervo particolarmente sviluppati sono il senso dell`udito e dell`odorato.
L`apparato digestivo è quello tipico dei ruminanti. Il capriolo necessita tuttavia di una pastura più ricca di sostanze nutritive del cervo e, data la mole ridotta, non può accumulare grosse scorte di grasso sotto la pelle.
Il segnale acustico emesso più di frequente è l`abbaio, simile a quello di un cane. Esso viene ripetuto più volte di seguito e rientra probabilmente nei segnali di allarme. È generalmente utilizzato più dal maschio che dalla femmina.
Ecologia
Utilizzazione e occupazione dello spazio
Le dimensioni delle superfici utilizzate sono variabili a seconda della stagione, della struttura dell`habitat o ancora della densità di popolazione. A titolo indicativo si possono indicare superfici che variano dai 0.2 a 1 Kmq all`interno delle quali certe zone sono utilizzate in modo preferenziale. I caprioli che soggiornano al limite superiore del bosco in caso di forti nevicate effettuano spostamenti verso il basso, tuttavia una volta scomparsa la neve, rioccupano la zona utilizzata in precedenza. Gli individui sono dunque fedeli e legati a un determinato territorio.
Utilizzazione del tempo
L`attività del capriolo è strettamente sincronizzata con l`alba e il tramonto, ma a differenza del cervo la sua attività si protrae maggiormente al mattino ed inizia prima alla sera. Durante questi periodi esce sovente allo scoperto in pascoli, prati o radure. Le ore diurne le trascorre invece in gran parte al riparo, nascosto nei boschi. L`attività notturna è sovente interrotta da fasi di riposo.
Comportamento sociale
Il capriolo ha un comportamento territoriale e gli individui risiedono stabilmente in superfici ben definite le quali sono generalmente di dimensioni maggiori nei maschi che non nelle femmine. Il suo comportamento è differente nel periodo primaverile-estivo da quello autunnale-invernale. In inverno tende a raggrupparsi senza distinzione di sesso, in particolare nelle zone agricole mentre nelle zone boschive si osservano sovente gruppi di piccole dimensioni (famiglie). Nella primavera-estate gli animali sono più individualisti e si osservano principalmente gruppi composti dalla femmina con i piccoli o, durante il periodo degli amori, dal maschio con la femmina.
Comportamento sessuale
La particolarità della femmina del capriolo è la pausa embrionale. Le femmine vengono fecondate in luglio-agosto ma non sviluppano l`embrione fino a gennaio. Quelle che non sono state fecondate possono avere un secondo periodo di estro in novembre e in questo caso il periodo di gestazione si svolge normalmente senza pausa embrionale. I piccoli nascono dalla metà di maggio alla metà di giugno. Le femmine partoriscono all`età di due anni e in seguito la nascita di 2 piccoli all`anno sembra essere la regola. A differenza del camoscio, il piccolo del capriolo non segue la madre nella sua attività ma rimane nascosto fra le erbe a la madre lo raggiunge più volte al giorno per allattarlo. Ciò crea sovente un`elevata mortalità, in particolare negli ambienti agricoli, dove l`utilizzo di macchinari causa la morte dei piccoli che, sicuri del loro mimetismo, non si muovono dal terreno. Importante: mai toccare i piccoli trovati nel bosco o nei prati e che apparentemente sembrano abbandonati. La madre tornerà invece sicuramente a cercarli.
Dinamica delle popolazioni
La dinamica di popolazione del capriolo è favorita da una maturità sessuale precoce e dal parto di due piccoli. Il rapporto fra i sessi è a favore delle femmine (1 : 1.5-2.5) e una popolazione in condizioni favorevoli, può aumentare molto velocemente. Non bisogna tuttavia dimenticare che la mortalità giovanile può essere importante e in particolare nel nostro Cantone, inverni con nevicate abbondanti possono incidere negativamente sugli effettivi. I caprioli sono inoltre vittime di incidenti e rimangono spesso investiti da treni e automobili, soprattutto, durante il periodo invernale-primaverile. La stima degli effettivi risulta difficile e i vari metodi utilizzati, nessuno dei quali sembra dare risultati validi, portano generalmente a sottostimare la popolazione.
Relazioni interspecifiche
Come gli altri ungulati anche il capriolo ha pochi nemici naturali. In Ticino possiamo citare l`aquila reale e la volpe, la quale può talvolta attaccare i piccoli, mentre a livello svizzero non bisogna dimenticare la presenza della lince. Ai fattori naturali vanno poi aggiunti quelli legati all`uomo come l`attività venatoria oppure la presenza di cani vaganti o randagi.