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PETAURO DELLO ZUCCHERO

Petauro dello zucchero
Scheda e fotografia inviata da: www.ilpetaurodellozucchero.it

Classe:  Mammalia (Mammiferi)
Sottoclasse:  Metatheria (Marsupiali)
Ordine: Diprotodontia
Famiglia: Petauridae
Genere: Petaurus
Specie:  breviceps

IL PETAURO DELLO ZUCCHERO

DESCRIZIONE

Petauro dello zucchero Il nome scientifico del “Petauro dello zucchero” è petaurus breviceps, nella lingua latina petaurus significa acrobata. È natio dell’ Australia nordorientale, Nuova Guinea, l'arcipelago di bismark, e delle isole all'interno di questa serie geografica.
In totale il Petauro dello zucchero misura in lunghezza circa dai 24-32cm compresa la coda che misura la metà della lunghezza totale. Il peso medio è approssimativamente di 135g, e generalmente il maschio è più grosso della femmina.
Il corpo è snello, la testa è triangolare, gli occhi grandi e rotondi sono posti in posizione frontale; le orecchie sono nere, erette e prive di pelo. Il mantello è di color bruno-grigiastro più suro sul dorso e quasi beige sul ventre, la coda è cilindrica e ricoperta di un pelo più folto nonché più scuro rispetto al resto del corpo; lungo tutta la dorsale infine corre una linea scura dello stesso colore della coda. Questa si presenta di forma cilindrica e portata tesa nella direzione del corpo o leggermente alzata, è molto lunga, e viene usata come un timone e per tenere l'equilibrio quando planano da albero ad albero.
Il dimorfismo sessuale è piuttosto evidente negli esemplari adulti anche senza necessariamente ispezionarli a mano: i maschi presentano una voluminosa sacca testicolare posta a 2-3 cm dall’orifizio anale, e sulla parte alta della testa presentano una singolare “chiazza senza pelo” che li contraddistingue; nella femmina, dopo il primo accoppiamento risulta invece facilmente identificabile il marsupio; esso si presenta esteriormente come un taglio longitudinale di circa 3 cm posto in posizione ventrale. Andando infine ad esaminare gli organi sessuali mediante spostamento del mantello di copertura, si possono colmare anche gli ultimi dubbi in merito.

La vita sociale in natura 
I Petauri sono animali notturni, come testimoniano i loro grandi, rotondi occhi, e sono arborei, cioè passano la maggior parte del loro tempo sugli alberi. Si rifugiano nelle loro tane scavate nei tronchi degli alberi e ammorbidite nell’interno con foglie secche e fuscelli trovati o procurati.
Essi si muovono da albero ad albero lanciandosi nell'aria e spalancando la loro membrana che gli permette di planare anche  per 45m detta “PATAGIO”. L'altezza dalla quale si lanciano,e la direzione e forza dei venti, evidentemente influiscono decisamente sulla distanza da loro percorsa. Hanno un alto livello di controllo direzionale perché oltre all’inclinazione della membrana usano come timone anche la coda.

Questi animali sono onnivori, cioè mangiano cibi di origine animaIe e prodotti vegetali, la dieta include insetti, larve, ragni, mammiferi molto piccoli e foglie.  
I Petauri sono animali molto sociali, vivono in una  piccola famiglia composta da sette esemplari adulti, più la loro prole che viene accettata fino ai due anni. Il maschio dominante può accettare anche un altro maschio adulto. Questi difenderanno la famiglia e il territorio contro le altre famiglie di Petauri, e in più si occupano anche dei giovincelli.
Il Maschio dominante è generalmente l’esemplare più grosso e forte del gruppo, ha la precedenza assoluta col resto della famiglia sul cibo recuperato e nell’accoppiamento con le femmine del gruppo.    
La comunicazione è tramite gli odori e le vocalizzazioni.
L’odore di ogni famiglia è unico.      
I suoni variano da alti e bassi, quelli + forti e chiassosi sono utilizzati per avvertire il pericolo o per cercare di impressionare il predatore, mentre quelli più bassi e dolci sono utilizzati per la socializzazione all’interno del gruppo.
I Petauri dello zucchero hanno molti nemici naturali come i rapaci, serpenti, le grandi lucertole, volpi, cani e gatti.

Alloggio
Petauro dello zucchero Prima di acquistare un Petauro bisogna pensare bene al tipo di gabbia di cui abbiamo bisogno.
La prima cosa importante da tenere in considerazione è che questo piccolo marsupiale è arboreo, quindi abbiamo bisogno di una gabbia che si estenda in l’altezza per soddisfare le loro esigenze di grandi arrampicatori. Sicuramente il petauro gradirà questa soluzione, in genere crea il sua rifugio nella parte alta della gabbia perché gli trasmette un senso di sicurezza, una situazione diversa gli potrebbe creare molto stress. Condizioni per lui negative possono influire pesantemente sulla salute del Petauro essendo un animale molto sensibile.  
Quindi nel limite del possibile più la gabbia è ambia e meglio il nostro amico vivra al suo interno.  
 
Arredamento
L’arredamento della gabbia rispetta le regole di base comuni per tutti gli animali domestici. In particolare bisogna tener conto della taglia e di alcuni requisiti speciali del Petauro.

Necessità di base: La cosa principale è il rifugio, deve essere collocato in una parte elevata della struttura, si può utilizzare una casetta di legno, un tronco cavo, l’importante è che il rifugio protegga l’animale dalla luce nelle ore giornaliere. Più rifugi offrono una possibilità di scelta al Petauro e in certe situazioni un aiuto in più dove potersi riparare.    
La gabbia deve essere molto sicura perché il petauro è un ottimo evasore. Attenzione anche alle parti sporgenti o agli spigoli di lamiera taglienti, l’alloggio deve essere sicuro al 100%.

Necessità Speciali: Il Petauro dello zucchero come detto il precedenza è arboreo, in natura ama i grandi spazi dove può esibirsi in planate, vive in prevalenza su grandi alberi quindi in cattività la cosa migliore è cercare di riprodurre il più possibile il suo ambiente ideale. Una gabbia o voliera che si estende in altezza è sicuramente la soluzione perfetta, arredata con rami dove lui può arrampicare e saltare da un posto all’altro lo renderanno sicuramente felice.
Questo piccolo animale ha la particolarità di essere molto sensibile allo stress, è soggetto alla depressione, infatti se in una coppia molto affiatata viene a mancare uno dei due componenti l’altro ne può pagare le conseguenze con la morte.
Necessità di molto esercizio fisico quindi più rami ci sono su cui esibirsi in acrobazie più il nostro amico potrà mantenersi in forma.
 
 
Temperatura & umidità  
Il Petauro dello Zucchero vive normalmente in una temperatura che varia dai 21-27°C. Mentre per quanto riguarda l’umidità può variare tra il 50-65 percento. È bene evitare aria asciutta perché questi piccoli animali sono abituati in natura a vivere in ambienti molto umidi.
Bisogna fare attenzione agli sbalzi di corrente, e alle temperature molto elevate per evitare di causare danno da stress all’animale. Perché bisogna tenere in considerazione che pur vivendo allo stato selvatico in un ambiente tropicale, è un animale notturno, quindi svolge le sue attività nel momento più fresco nell’arco delle 24 ore in totale assenza della luce solare. Quest’ultima è molto pericolosa per il Petauro perché entrandone in contatto può danneggiare seriamente la retina dei sensibili occhietti di questo piccolo marsupiale.  
 
Posizionare la Gabbia
Date le considerazioni precedenti, le situazioni seguenti dovrebbero essere evitate:  
  1. Mai tenere la gabbia esposta alla luce del sole durante il giorno, questo provocherebbe sbalzi di temperatura elevati, l’esempio più classico è di fronte ad una finestra. 
  2. Evitare in generale i cambi di temperatura, oltre che nei pressi di una finestra anche nei pressi di porte o corridoi che comunicano direttamente con l’esterno.
  3. Tenere lontano da qualsiasi unità a motore che generano calore ed elettricità, i campi magnetici possono causare molto stress.

Alimentazione
Il petauro necessita di una dieta che consiste nel 70% di frutta e verdura, 30% proteina.
La cosa migliore è scegliere sempre frutta e verdura con un alto tenore di calcio e basso di fosforo, perché il petauro ha bisogno di un grande apporto di calcio nella sua dieta, quindi di un rapporto 2:1 di calcio rispetto al fosforoso.
Un alta quantità di fosforo nei cibi interdice l'abilità del petauro di assorbire il calcio nell'alimentazione. La frutta fresca è la soluzione migliore, mentre è meglio evitare di utilizzare frutta e verdura in scatola o confezionata a causa dell'alto ammontare di zucchero e sodio.
Le proteine sono molto importanti soprattutto nel periodo riproduttivo.
In cattività la fonte migliore per garantire un buon apporto di proteine al nostro Petauro sono le camole della farina, grilli, locuste, lombrichi e le camole del miele.Grilli e Locuste sono sicuramente più indicati grazie ai pochi grassi che contengono mentre al contrario le camole, soprattutto quelle del miele, sono più da considerarsi come leccornie.
In Italia non è ancora possibile trovare un mangime specifico per il Petauro, ma possiamo comunque recuperare quello che serve per garantirgli una buona alimentazione tra le mura di casa.
Le mele rosse, le pere, l’uva, mango e soprattutto la Papaya, sono alcuni dei frutti da loro molto graditi che non devono mancare nella dieta di questo piccolo animaletto.
Assolutamente da evitare sono i mangimi per roditori come criceti e scoiattoli, mentre un buon accompagnatore nella dieta giornaliera sono i preparati per uccelli insettivori.

Riproduzione
La maturità sessuale viene raggiunta dal maschio verso i 10-14 mesi, mentre la femmina 8-12 mesi,
l'estro femminile avviene ogni 39 giorni e in media si hanno 2-3 gravidanze annue.
La gravidanza dura solo 16 giorni e il piccolo nasce molto prematuro tanto da sembrare un feto,
termina il suo sviluppo nel marsupio che da solo raggiungerà dopo la nascita, resta nel marsupio
materno fino a quando quest’ultimo non sarà più in grado di contenerlo ( mai cercare di estrarlo prima per osservarlo!!), alla
crescita collabora attivamente anche il maschio.
Dopo 70 giorni dalla nascita quindi il piccolo è costretto ad uscire dalla sacca materna nonostante
abbia ancora gli occhi chiusi. Nei successivi giorni il piccolo continuerà ad alimentarsi dalla mare attraverso il capezzolo interno al marsupio introducendovi la testa.
Per i primi periodi vedremo i piccoli uscire dalla tana solo aggrappati alla schiena, o al ventre, della madre e più raramente al padre.
Gradualmente si abitueranno ad essere indipendenti, lo svezzamento si dovrebbe completare intorno ai tre mesi.

Info: andreagroppelli@hotmail.com
Web: www.ilpetaurodellozucchero.it

Notizia stampata il 11 Oct 2024 su www.animalinelmondo.com il portale al servizio degli animali