www.animalinelmondo.com
il portale al servizio degli animali

Boa costrictor

boa costrictor
foto inviata da: RokiuAnimalFarm...

Specie e morfologia

Il boa constrictor si divide in 2 sottospecie diverse, il constrictor constrictor e il constrictor imperator.

Le differenze tra i due sono nella dimensione, nella morfologia (numero di selle ventrali dorsali e subcloacali) e nel colore e pattern ma anche nella facilità di allevamento in cattività…

Il boa constrictor constrictor, che arriva fino a 3-4 metri di lunghezza, si trova in brasile, surname, guyana, venezuela, peru e colombia ed in ognuno di queste locality assume colori e dimensioni differenti.
Il boa constrictor imperator taggiunge i 2-3 metri di lunghezza e si trova in messico, colombia, equador, el salvador, costa rica, honduras e nicaragua.

Una locality molto particolare e ormai in estinzione in natura, ma ben allevato e riprodotto in cattività è il boa dell’isola di hog che ha una dimensione decisamente di molto inferiore a quella dei suoi cugini della terra ferma oltre ad un colore grigio sbiadito molto interessante.

Altra locality particolare è quella del boa del suriname il qualche ha le selle a forma di ali di pipistrello ed è decisamente stupendo… Esistono poi decine di locality di piccole dimensioni definite dwarf, tra cui appunto gli hog, i crawl cay, i tarahumara e i belize, ma un boa più piccolo non è per forza più gestibile in quanto tendono ad essere più nervosi e mordaci.

L'alimentazione

Il boa è un serpente parzialmente arboricolo e un ottimo predatore che in natura si nutre di piccoli mammiferi in tutte le taglie, ma anche uccelli. In cattività la sua alimentazione è costituita da pinkie di ratto e primi pelo di topo per i primi mesi di vita, per poi passare ai topi adulti, ai rattini e infine a ratti adulti e in caso di animali particolarmente grossi anche a conigli o quaglie. È sempre opportuno variare leggermente la dieta, nella fase di crescita fornendo ogni tanto un pulcino o una quaglietta invece del classico ratto o topo in modo da non viziarlo troppo. Le prede vanno fornite morte, si può quindi optare per il prekilled o il surgelato in base alle proprie esigenze e vanno forniti pasti cadenziati (4 gg da baby fino a 2 settimane da adulti) pari al 20% del peso del serpente.. Raramente i boa hanno problemi di alimentazione.

Il terrario

Sebbene sia un animale arboricoro, in cattività il boa può essere tenuto in una faunabox di adeguate dimensioni sia nella fase di crescita che da adulto: a tal fine esistono in commercio vari rack per serpenti, ma spesso è più conveniente costruiseli da sé utilizzando scatole per riporre abiti e lastre di legno o plexiglass. Ovviamente la vita in terrario ha i suoi pregi, garantendo una maggior mobilità e quindi una più veloce digestione, ma non vi è grande differenza. Come per tutti i serpenti il contenitore in cui vivrà dovrà essere delle giuste dimensioni, non troppo grosso per non favorire lo stress, né troppo piccolo da impedire una corretta mobilità.
Il terrario o rack andrà riscaldato dal basso a una temperatura oscillante tra la parte fredda e calda tra i 27 e i 32 gradi di giorno e i 26/29 di notte, attraverso un cavetto o una piastra riscaldante. Non andranno posizionate lampade uv o riscaldanti in alto in quanto infastidiscono più che essere davvero utili. Questi animali necessitano di un ambiente molto umido (l'80% circa) in quanto nelle foreste da cui provengono piove quasi una volta al giorno; è per questo che una ciotola di acqua sufficiente grande affinchè possa immergersi è necessaria e durante le stagioni più calde, ed è utile spruzzare acqua con un vaporizzatore per piante almeno una volta al giorno e di più durante la muta.

La muta

Non è possibile definire ogni quanto tempo un boa farà la muta, ma essa sarà evidente in quanto l’animale smetterà di nutrirsi, i suoi occhi diventeranno bluastri e la pelle di opacizzerà, per poi tornare normale e successivamente mutare. Durante questa fase è sempre bene tenere alto il livello di umidità e di acqua nella ciotola e non fornire cibo. A muta completata è bene controllare che sia stata fatta per intero, facendo particolare attenzione a occhi e coda e successivamente, passati 2 o 3 giorni fornire cibo.

Parassiti e malattie

Un altro motivo per cui un boa dovrebbe poter scegliere di stare a mollo in acqua e la presenza sulla sua pelle di parassiti: spesso sono visibili ad occhio nudo e si tratta di piccoli pallini neri e rossi che se schiacciati perdono sangue. In questo caso è necessario lasciare a disposizione acqua e consultare in breve tempo un veterinario esperto in esotici, cosa da fare anche se un boa non mangia da tempo, volta la testa in modo anomalo o all’improvviso risulta particolarmente aggressivo.

Il morso

Un boa non è il più semplice degli ofidi da tenere per un neofita in quanto sebbene normalmente pacifico ha un morso preciso, è veloce e può fare abbastanza male. Il morso di un boa adulto può far perdere molto sangue, ma il vero problema è il fatto che per noi è normale e istintivo levare la mano: questo gesto può provocare nel serpente la perdita di alcuni denti che non solo rimarranno nella nostra pelle, ma potrebbero andare in profondità e crearci qualche problema in quanto la saliva di un serpente è la loro prima fonte di digestione ed è piuttosto facile l’insorgere di infezioni.

Riproduzione

Il boa si accoppia durante il periodo invernale, ma per fare in modo che il coito avvenga bisogna mettere il maschio nel terrario della femmina ripetutamente per una settimana ogni due, da metà inverno a inizio primavera. In questo periodo, detto ciclaggio, le temperature vanno abbassate e mantenute basse fino a inizio primavera, quando invece dovranno essere riportate alla norma. Il periodo di gestazione, che sebbene siano animali che fanno le uova avviene per intero all’interno del serpente, dura 105 giorni, allo scadere dei quali mamma boa partorirà una media di 20 cuccioli perfettamente formati insieme al sacco vitellino che fino a quel momento li ha protetti.

Informazioni utili

In Italia il boa necessita di un documento di accompagnamento chiamato CITES, questo perché è una specie in via di estinzione nella natura e come tale è protetto dalla Convenzione per la tutela del commercio internazionale.

La scheda è stata inviata da MayaM


Notizia stampata il 11 Oct 2024 su www.animalinelmondo.com il portale al servizio degli animali