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Pulizia dei piedi

Vita da puledro: dal secondo al sesto mese

Tra i tre e i quattro mesi è indispensabile anche insegnare al piccolo a dare i piedi restando fermo e ben bilanciato. Dovremo infatti chiamare il maniscalco per il primo pareggio, sempre che non ce ne sia stato bisogno prima.
E’ un’operazione molto delicata che va fatta con calma e in alcuni casi richiede anche molto tempo. Iniziamo sempre con gli anteriori per far capire al puledro cosa vogliamo, se andiamo subito ai posteriori potrebbe reagire male, cercando di scalciare.
Prima di tutto accarezziamo a lungo la gamba, dalla spalla fino allo zoccolo, se il puledro resta tranquillo vuol dire che abbiamo fatto una buona desensibillizzazione nei mesi precedenti.
Quando il piccolo sarà tranquillo e rilassato cerchiamo di farlo spostare avanti e indietro finchè non si piazza sui quattro arti ben bilanciato. Dobbiamo sempre assicurarsi quando tiriamo su un anteriore che i posteriori siano ben divaricati, in modo da formare un triangolo con l’altro piede anteriore che resta a terra. Lo stesso discorso vale per quando andiamo ad alzare i posteriori. Un cavallo adulto che ha una migliore conoscenza dell’operazione, ma è anche più consapevole dei suoi equilibri si bilancerà automaticamente.
Il piccolo invece se non è ben bilanciato potrebbe cadere e farsi anche male, oppure cercare di divincolarsi in tutti i modi.
Dopo che lo abbiamo messo in condizione di esaudire la nostra richiesta mettiamoci di lato e spingiamo un po’ contro la sua spalla, in modo da fargli scaricare il peso dall’altra parte e al contempo prendiamo il piede. Lo terremo alzato per pochi secondi per poi rimetterlo a terra e accarezzare il piccolo.
Ripetiamo l’operazione spesso, passando anche ai posteriori e dopo qualche giorno se il puledro ha imparato a bilanciarsi (a volte richiede più tempo) possiamo provare a pulirli con il nettapiedi. Facciamogli conoscere il nuovo oggetto, come sempre, e poi prendiamo il piede e molto delicatamente procediamo alla pulizia. Non dobbiamo spaventarlo perché è un’operazione che dovrà subire per tutta la vita e non dev’essere assolutamente fonte di paura.
Con il passare dei giorni proviamo anche a picchiettare lo zoccolo, mimando i gesti che dovrà fare il maniscalco per il pareggio. Quando il puledro rimane buono e tranquillo possiamo anche chiamare il maniscalco, il quale ci sarà grato perché farà un lavoro semplice e veloce senza dover litigare o traumatizzare il puledro.
Può succedere a volte che il puledro non ne voglia proprio sapere, non perché sbagliamo noi, ma perché lui ha un caratterino vivace e prepotente.
Allora possiamo provare ad usare qualche leccornia, ma sporadicamente e soltanto a terra, non diamo cibo dalle mani e in modo continuativo. Dopo che lui sarà stato bravo a darci un piede mettiamo la carota o la mela a terra oppure in un secchiellino e ricompensiamolo così.
Per i posteriori se si mette a scalciare, aiutiamoci con una corda morbida. Passiamo la corda attorno al pastolare, però attenzione a reggerla in modo da farla scivolare rapidamente. Meglio ancora è usare un tubo di gomma morbida, di quelli che si usano per innaffiare. In questo modo siamo sicuri che non provocherà ferite o fiaccature.
Quando non calcerà più potremo iniziare a stare più vicino e prendere i piedi con le mani.
Questi metodi tuttavia si usano proprio in casi estremi perché solitamente se riusciamo a bilanciare il peso del puledro, è desensibilizzato correttamente e si fida di noi, imparerà prestissimo.

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A cura di Sara Gualandi


Notizia stampata il 01 Nov 2024 su www.animalinelmondo.com il portale al servizio degli animali