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La mia vita si chiama Billy
L'ho trovato al mercato di Padova, dentro ad uno scatola di piccole dimensioni. Il proprietario ha avuto il coraggio di dirmi che se non avesse trovato un padrone x questo cucciolo di bastardino di soli due mesi, l'avrebbe ammazzato. A sentire quelle parole, non ci pensai neanche un minuto e portai quel batuffolo di pelo a casa con me. Era malridotto. Mi guardava con uno sguardo dolce ed impaurito allo stesso tempo. Lo accarezzai delicatamente e mi resi conto che aveva delle piccole ferite sulla testa, che si erano rimarginate di recente. Pensavo spesso a quello che poteva aver passato. Ben presto mi resi conto che aveva una paura incredibile delle persone e della scopa. Si lamentava in continuazione. Non dava confidenza a nessuno e addirittura quando qualcuno lo accarezzava, urinava e veniva da me a chiedere protezione. Mi segue ovunque. Cerca sempre il mio sguardo. Sente il bisogno della mia presenza. Avevamo e abbiamo tutt'ora questo legame speciale che ha contribuito ad aiutarlo. In poco tempo gli passò il terrore della scopa e successivamante delle persone. Ancora oggi, al primo impatto, è diffidente con tutti. Si chiama Billy, è nato nell'agosto del 1999 ed è il mio mito e migliore amico. Si è ristabilito. Da un anno si esercita in esercizi di obbedienza e, il 31 agosto 2008, si è classificato primo in questa disciplina. Mi da molte soddisfazioni. Gli voglio un bene dell'anima. Non so che farei senza di lui. Billy è la dimostrazione che tutti i cani, sfortunati e maltrattati, possono avere una vita serena e piena di amore. Erica, 20 anni