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In memoria di Sirio

La mia storia è iniziata non proprio bene e ha avuto purtroppo un ancor più triste epilogo; anche se per il resto riconosco di essere stato molto fortunato, perché ho trovato dei padroni che hanno saputo amarmi immensamente. Sono nato nel novembre del 1992, la data precisa non l’ho mai saputa. Avevo 5 fratelli o almeno così è stato detto ai miei padroni, quando, il 19 dicembre di quell’anno, vennero a prendermi, dopo aver letto un annuncio su Portaportese. Quando arrivarono due dei miei fratellini erano già stati dati via, ero rimasto io e tre mie sorelline. Fui scelto proprio io perché i miei padroni avevano sentito dire che i maschi danno meno problemi. Decisero di chiamarmi Sirio, perché una delle mie nuove padrone aveva il pallino dell’astronomia. Il mio vecchio padrone, che allevava cuccioli solo allo scopo di venderli, probabilmente non amava moltissimo gli animali. Infatti teneva me e i mie fratellini in una scatola piena di segatura. Da cuccioli tendiamo ad esplorare il mondo circostante portando tutto alla bocca e io non feci eccezione: quando i miei padroni mi presero avevo mangiato molta di quella segatura e mi ero procurato un occlusione intestinale. Durante la seconda giornata nella mia nuova casa stetti molto male e dovettero portarmi da un veterinario che, fortunatamente, riuscì a salvarmi. Da allora e per sempre mi affezionai tantissimo ai miei nuovi padroni. Loro forse mi viziarono un po’ troppo, non mi lasciavano mai solo, mi portavano anche al ristorante, in vacanza, in spiaggia. Ero un cane molto dolce e socievole anche se, forse a causa dei problemi avuti da cucciolo, sono rimasto sempre molto pauroso. Soprattutto mi spaventavano i temporali e i fuochi d’artificio. Ma i miei padroni mi erano sempre vicini e hanno saputo confortarmi. Poi un brutto giorno, la sera del 16 luglio del 2002, iniziai ad avvertire dolori alle ossa, camminavo a fatica con le zampe posteriori. La mattina dopo mi portarono dal veterinario che mi aveva in cura da quasi 10 anni. Tuttavia quel giorno lavorava solo di pomeriggio, così i miei padroni decisero di portarmi da un altro veterinario. Questi mi diagnosticò un’ernia del disco e consigliò di portarmi da uno specialista in materia. Ci andammo subito, lo specialista disse che dovevo essere operato d’urgenza, altrimenti rischiavo la paralisi completa. I miei padroni sono stati sempre eccezionali ma quella volta commisero un errore: decisero che prima di operarmi dovevano sentire il parere del veterinario da cui ero sempre stato in cura così, nel pomeriggio, andammo da lui. Costui mi conosceva da anni, sapeva che ero pauroso, ma commettere uno sbaglio del genere… Disse che il mio blocco alle gambe era una reazione psicosomatica alla paura che mi ero preso il giorno avanti, durante il forte temporale che si era abbattuto. E mi fece un’iniezione di cortisone. Che “cane” di veterinario! L’iniezione mi fece sparire i dolori. Troppo! Difatti il giorno dopo ero di nuovo in grado di correre. Ma lo feci per l’ultima dopo perché poco dopo mi bloccai completamente. La mattina dopo eravamo di nuovo dal veterinario “di fiducia”. Non voleva ammettere ancora l’evidenza del suo errore ma ci inviò ugualmente da un collega neurologo-veterinario. Questi mi fece una tac e l’esito fu positivo: avevo non una ma tre ernie! In tali condizione l’operazione era quasi inutile. Nel pomeriggio mi fecero una nuova iniezione di non ricordo cosa. Il neurologo aveva detto che se entro la mattina successiva riprendevo un poco di sensibilità forse era possibile tentare un’operazione; in caso contrario non ci sarebbe stato più nulla da fare per me, la paralisi alle zampe mi avrebbe portato probabilmente alla morte per arresto cardiaco entro un mese circa. E in tal caso era meglio per me l’eutanasia. La mattina dopo ero di nuovo dal veterinario, la sensibilità non l’avevo ripresa per nulla e allora mi praticarono un’altra iniezione, l’ultima. So di aver lasciato un grandissimo vuoto nei miei padroni, per tutto quello che avevo saputo dargli in 10 anni. Ho saputo che hanno appena comprato un’altra cagnolina (stavolta hanno preso una femmina, perché volevano che il nuovo cane fosse del tutto diverso da me. Altrimenti avrebbero fatto troppi paragoni), le vorranno sicuramente bene, come ne hanno voluto a me. Ma dicono che il mio ricordo non potrà mai essere rimosso dai loro cuori. BAU! So anche che uno dei miei padroni sta costruendo un sito in mia memoria. Ma non riesce a finirlo, sono troppi gli eventi che vorrebbe raccontare della mia vita accanto a loro.