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Piccolo aiutante di Babbo Natale

CITU

Scrivo adesso, poiché credo che nessuno meriti di andarsene, senza qualcuno che lo ricordi in modo speciale. Quasi 10 anni fa, il mio enorme cane Dinky, aveva perso per vecchiaia il suo piccolo compagno di giochi di nome Flip.Anche Dinky oramai accusava i segni della senescenza, aggravati dal problema della displasia dell’anca, che gli procurava problemi di mobilità, malgrado fosse “solo” un incrocio di pastore tedesco.La perdita di Flip aggravò ulteriormente il suo declino, ma l’arrivo di un piccolo e buffo cane bianco rese più dolci i suoi ultimi giorni. Il piccolo cane bianco, era veramente buffissimo; una volta cresciuto, si poteva scorgere in lui uno strano “coktail” di razze canine, ma per dimensioni e portamento ricordava moltissimo il “piccolo levriero italiano”.Velocissimo nella corsa (sulla sua cuccia avevo incollato i tre levrieri di una nota birra rossa) venne chiamato “Citu” (piccolo), anche se a me piaceva chiamarlo “piccolo aiutante di Babbo Natale” perché era la versione bianca del levriero di casa “Simpson”, noti cartoons televisivi. Da allora è passato molto tempo, e Citu è sempre stato un cane onesto e un po’ “schivo”.Uno spirito libero che però riconosceva le persone che lo amavano.Singolari erano i suoi movimenti, pareva una ballerina sulle punte e ci faceva sorridere quando magari si bagnava la zampina, la scuoteva indispettito per diversi secondi.Tutto l’opposto di Alice, il mio Fox Terrier blasonato con “megapedegree” –accolta al suo arrivo da Citu con molta allegria-che tutt'oggi s’infila nelle pozzanghere più melmose provando un incredibile piacere. Il nostro “piccolo aiutante di Babbo Natale” è morto ieri, investito di striscio da un’auto.La mia compagna Hani ed io lo abbiamo trovato sul ciglio della strada, in prossimità del passaggio di casa.Sembrava dormisse, non aveva nulla di lesionato, solo un filo di sangue che scendeva dal suo piccolo tartufo faceva intendere il peggio. Non ho voluto essere triste, perché l’ho immaginato quando giocava prima con Dinky, poi con Alice.Ho ripensato alle sue corse nel prato, e alle sue risse (anche con cani più grossi di lui) a difesa del territorio e dell’”onorabilità” di Alice.L’ho ricordato, quando un inverno era molto malato e “spadroneggiava” sulle poltrone di casa.Ho solamente accarezzato il suo pelo raso bianco per un’ultima volta, rivolgendogli mentalmente un ultimo saluto. Sembrerà strano, in un momento di caos e di stragi gravissime, vedere qualcuno che soffre per la perdita di un cane, ma sono fortemente convinto che chi non è capace di amare un cane, non è capace nemmeno di amare le persone-e non è solo un luogo comune o semplice retorica-. Nonostante i miei 35 anni, credo –per qualcuno sarò un ingenuo-che esista una specie di “paradiso” per gli animali come dice Homer Simpson.Se esiste voglio immaginare ancora che Dinky, Flip e Citu finalmente giocano di nuovo insieme. Alberto DOSIO A Tout Le Mond Non ricordavo dov’ero ma ho capito che la vita è stata un gioco più seriamente prendevo le cose più dure si facevano le regole Non ho idea di quanto valevo la mia vita è passata davanti ai miei occhi e mi sono reso conto di quanto poco ho compiuto e di tutti i miei progetti negati. Così quando leggerete questo pensiero, amici miei sappiate che ho amato stare con tutti voi per favore sorridete pensandomi il mio corpo se n’è andato; ecco tutto “A tutto il mondo/a tutti i miei amici /io vi ho amato/ma sono dovuto partire”. Queste sono state le ultime parole che ho mai detto e loro mi renderanno libero Se il mio cuore era ancora vivo io so, avrebbe voluto certamente interrompere i miei ricordi e andarsene con voi. Qui non c’è più nulla da dire. Andarsene è una cosa semplice ma è dura per chi rimane indietro tu lo sai, chi dorme non sente più dolore ma chi vive rimane sfregiato. A Tout Le Mond –YOUTHANASIA (Megadeath 1994).


Storia di CITU scritta da Alberto

Notizia stampata il 14 Jan 2025 su www.animalinelmondo.com il portale al servizio degli animali