www.animalinelmondo.com
il portale al servizio degli animali
cura e salute
cura e salute
addestramento
addestramento
discipline
discipline
appuntamenti
appuntamenti
notizie
notizie
approfondisci nel forum

Guida all'acquisto di un cavallo: l'organizzazione

Questo punto comprende la scelta del luogo in cui vivrà il cavallo, e degli esperti che supporteranno la sua cura (maniscalco, veterinario, dentista).
È bene che la scelta venga fatta con cura, in modo da non aver problemi in futuro, soprattutto nel momento del bisogno.

Innanzitutto bisogna decidere se il cavallo verrà scuderizzato in un maneggio, o se si ha la possibilità di occuparcene noi stessi.


Scelta del nuovo maneggio

Se si ha una quantità di tempo da dedicare al nostro cavallo inferiore alle due ore giornaliere, se non si possiede un terreno adatto, se non abbiamo intenzione di acquistare nessun altro animale all'infuori del nostro cavallo, se riteniamo indispensabile essere seguiti da una persona esperta, allora la scuderia sembra essere la scelta più ponderata.
Ognuno, quando sceglie la scuderia, deve porsi delle priorità: si preferisce il campo coperto, magari a scapito di avere paddock più ampi? Si cerca un istruttore qualificato che monti regolarmente il cavallo per “smussare” i difetti di addestramento? Si ritiene indispensabile la presenza di una giostra per muovere i cavalli giornalmente? Il tutto naturalmente dovrebbe essere proporzionale al prezzo...
Qualsiasi siano le nostre preferenze, ci sono delle cose fondamentali che bisogna guardare: se vogliamo che il cavallo sia scuderizzato, bisogna controllarne la grandezza e il grado di pulizia. L'acqua deve essere sempre fresca e i box devono essere ventilati (occhio alle correnti d'aria però!) ed asciutti. La lettiera deve essere pulita giornalmente, non deve puzzare, deve essere asciutta.. e non da ultimo deve adattarsi al nostro animale: non si andrà per esempio a mettere della segatura nel box di un cavallo con la tosse, o della paglia ad un animale che ne è ghiotto.
Basilare è l'uscita giornaliera al paddock: più ore riusciamo ad allontanare il nostro amico dal box, e maggior sicurezza fisica e psichica gli potremo assicurare. Una buona alternativa è mettere all'aperto il cavallo di giorno, e ritirarlo in scuderia per la notte.
Naturalmente saranno immensamente più fortunati i cavalli che hanno la possibilità di vivere al prato tutto l'anno (fortunatamente ci sono delle scuderie che lo permettono). In questo caso, controllare che la recinzione sia resistente, che i cavalli (in caso di convivenza) siano sferrati almeno posteriormente (per ridurre al minimo i danni dovuti ad un calcio assestato tra cavalli), che vi sia acqua fresca sempre a disposizione e che il fieno venga disposto in diversi mucchi, uno lontano dall'altro (per evitare inutili lotte tra i cavalli per il possesso del mucchio).
È di importanza massima controllare il fieno e le eventuali granaglie: un bel colore, un buon profumo, l'assenza di insetti, di muffa e di polvere sono solitamente segni di una buona qualità.
Un consiglio è quello di fare una visita in scuderia senza avvertire il proprietario: è in quei momenti che si vede se effettivamente la struttura è ben gestita o meno. Trovare box sporchi, cavalli senz'acqua o con del fieno di pessima qualità dovrebbero essere segni d'avvertimento abbastanza forti da farci allontanare velocemente dalla scuderia.

Due parole sull'istruttore: per chi si sente ancora poco sicuro, è indispensabile che questa figura sia effettivamente qualificata. Si può controllare ad esempio se il centro è affiliato ad un'associazione nazionale, se l'istruttore è riconosciuto professionalmente come tale.. o si può anche chiedere a persone con più esperienza un parere sulla qualità dell'insegnamento.


Tenere il cavallo a casa nostra


Chi invece ha molto tempo da dedicare al cavallo, ha a disposizione un terreno vasto e ricco di erba, può pensare di occuparsi personalmente dell’animale, a casa propria.
Anche qui però ci sono diversi accorgimenti: il terreno deve essere abbastanza vasto da poterlo dividere in lotti: dividendo ad esempio il prato in quattro parcelle, il cavallo potrà pascolare in una prima sezione, mentre il terreno delle altre può riposare e permettere all’erba di crescere.
La pendenza è un fattore importante: una piccola parte piana è ottima poiché permette al cavallo di sdraiarsi o di rotolarsi senza pericoli. Il resto del prato è meglio che sia leggermente in discesa, per non permettere all’acqua piovana di formare pozze e fanghiglia (da evitare dunque i terreni concavi).
Può essere una buona idea fare un giro del terreno in modo da estirpare rovi e piante tossiche: il cavallo solitamente sa riconoscere le erbe pericolose, ma non lasciargliele sotto il naso potrebbe evitare spiacevoli inconvenienti.
La recinzione deve essere resistente: c’è la possibilità di costruire una staccionata fissa in legno o in materiali sintetici (esistono ad esempio dei pali speciali costruiti da plastiche pressate). Bisogna ricordarsi, se si sceglie il legno come materiale, di trattarlo con prodotti specifici per evitare che assorba l’acqua piovana, che provoca il marcimento e la rottura dei pali.
I costi sono decisamente superiori di quelli derivanti da una recinzione con filo e paletti di plastica mobili, ma la stabilità e la resistenza sono decisamente maggiori. Si consiglia magari di chiedere in comune se questo tipo di staccionata, essendo fissa, fabbisogna della richiesta di costruzione.
Una buona via di mezzo potrebbe essere una recinzione in cui i paletti di plastica mobili si intermezzano con pali in legno: in questo modo il recinto è abbastanza stabile, facilmente modificabile e i costi sono ridotti.
Esistono diverse qualità di filo elettrico: da quello fine, del diametro di uno spago, a quello piatto e alto fino a 4 cm. Oltre ad una resistenza maggiore, quest’ultimo è consigliato in zone dove c’è molta selvaggina, che spesso spezza le recinzioni: essendo così largo, i selvatici possono vederlo meglio ed evitarlo, cosa che difficilmente capita con il filo fine.
È sempre consigliabile l’uso di corrente elettrica da attaccare magari anche solo al filo superiore (in modo che non si scarichi contro qualche ciuffo d’erba che tocca quelli inferiori). Anche qui bisogna valutare il tipo di generatore che fa al caso nostro: molti sono quelli che si alimentano grazie ad una batteria e un pannello solare, altri si attaccano direttamente ad una presa di corrente. Entrambi costituiscono un bel deterrente contro la fuga del cavallo e… l’avvicinamento di intrusi.
Assolutamente da evitare il filo spinato (che causa ferite ed escoriazioni anche gravi) e le reti a maglia larga (il cavallo ci può infilare una gamba o uno zoccolo si può impigliare con facilità, con conseguenze davvero spiacevoli)!!
È comune indispensabile un controllo giornaliero del perimetro del terreno, affinché si possa essere intervenire nei punti di cedimento ed evitare così di dover correre a cercare il proprio cavallo fuggito chissà dove.
L’acqua deve come sempre essere a disposizione 24h/24h, fresca e pulita. Per il fieno e le granaglie, valgono le regole scritte poco sopra.
Indispensabile è un riparo per il cavallo e per il fieno. Per il primo si può costruire una tettoia chiusa da tre lati, in modo che il cavallo possa entrare ed uscire a proprio piacimento. Il riparo per il fieno deve essere arieggiato, asciutto e preferibilmente di facile accesso.
Anche qui bisogna ricordarsi che per l’innalzamento di ripari fissi bisogna richiedere un permesso di costruzione.
Bisogna ricordarsi che la pulizia del prato deve comunque essere assicurata: oltre ad un luogo riparato dove riporre gli attrezzi del caso (pale, carriola, ecc), bisogna riservare uno spazio che accolga il letame raccolto. Informarsi anche sul corretto smaltimento di quest’ultimo può essere una buona idea…

Un altra cosa da non sottovalutare è la natura del cavallo: essendo un animale sociale, deve avere della compagnia. Quindi bisogna mettere in conto anche un altro animale: l’ideale sarebbe un altro cavallo o un pony, ma in alternativa vanno bene anche animaletti come capre, mucche o pecore.


Scelta del maniscalco, del veterinario e del dentista

Come già accennato, il cavallo comporta delle cure periodiche come la ferratura (o il pareggio) e le visite veterinarie.
Solitamente i migliori professionisti sono noti nel mondo equestre e sono contesi da tutti.
Queste figure hanno qualcosa in comune con i nostro medico di famiglia: devono avere la nostra massima fiducia. Non dimentichiamoci che riponiamo nelle loro mani la salute del nostro amico!
Quindi è meglio fare un controllo in più e spendere magari una tariffa un po’ più alta ritrovandosi con un cavallo sano, piuttosto che risparmiare qualche euro e vedere il proprio animale star male.
La reperibilità di queste figure è molto importante: bisogna essere certi che in casi di urgenza si riescano a contattare per tempo (controllare se esiste ad esempio un picchetto notturno o feriale).
Può inoltre capitare che un professionista con una grande quantità di clienti faccia fatica a trovare a breve un posto libero nella propria agenda. In questo caso è forse il caso di cercare un altro professionista, che possa intervenire in tempi brevi in caso di bisogno.
Si consiglia, oltre ad avere a portata di mano i recapiti del maniscalco e del veterinario di fiducia, di procurarsi una serie di altri numeri di cliniche private o di altri bravi professionisti. In questo modo, in caso di urgenza, se il solito veterinario non può arrivare subito, si può ricorrere a questi numeri in modo da non perdere troppo tempo cercando un sostituto valido.

Pagina: 1 2 3 4 5

A cura di Diana Camenzind
con la partecipazioni degli utenti del forum cavalli


Notizia stampata il 14 Sep 2024 su www.animalinelmondo.com il portale al servizio degli animali