il portale al servizio degli animali
![]() cura e salute |
![]() comportamento |
![]() appuntamenti |
![]() viaggiare |
![]() news |
Istinto e imprinting
A qualsiasi proprietario di un animale domestico sarà capitato almeno
una volta di parlare di istinto e imprinting. Ma sappiamo davvero cosa
indicano questi due termini, o ne confondiamo erroneamente il
significato?
Vediamo cosa sono e che ruolo giocano nella vita dei nostri amici a
quattro zampe.
ISTINTO La parola istinto racchiude una serie di comportamenti innati che non dipendono da esperienze precedenti, ma sono scritti nel codice
genetico. Sono generalmente comportamenti utili alla conservazione
della specie. Ad esempio, una cagna sa come prendersi cura dei suoi piccoli, anche se si tratta della sua
prima cucciolata. E ancora, un cucciolo appena nato cerca
immediatamente la mammella della madre per la suzione del latte.
La predazione, o la ricerca del cibo in genere, il comportamento
sessuale, le cure materne e così via, sono quindi tutti comportamenti
istintivi che i nostri cani “conoscono” e trasmettono geneticamente ai
propri discendenti.
In alcuni casi un comportamento istintivo può essere “raffinato” da uno
o più comportamenti appresi, adeguandolo così alle circostanze o ad un
determinato bisogno in quel momento.
L’istinto è quindi, come abbiamo già detto, garante della conservazione della specie e della sopravvivenza individuale.
IMPRINTING L’imprinting non ha nulla a che vedere con i comportamenti innati (come spesso erroneamente si crede) e costituisce la prima fase di apprendimento dei giovani cuccioli. E’ il periodo che va dalla quarta alla settima
settimana di vita (il cosiddetto periodo sensibile) e non va confuso
col periodo della socializzazione, che avverrà solo successivamente.
Durante questo arco di tempo i cuccioli imparano a riconoscere la propria specie e l’uomo. Inoltre si trovano, per la prima volta,
faccia a faccia col mondo esterno e con tutto ciò che si trova fuori la
“tana”. Iniziano così a vivere le loro prime esperienze, l’esito delle
quali li condizionerà per tutta la vita.
Per questo è importante che i cuccioli vengano a contatto, in questo
periodo, con altri cani adulti equilibrati e col maggior numero
possibile di persone che li toccheranno e giocheranno con loro,
mostrando così che l’uomo è un “amico” e che possono fidarsi di lui.
L’imprinting è forse la fase più importante di tutta la vita del cane, in quanto condizionerà il successivo periodo
di socializzazione e tutta una serie di comportamenti inter- e
intraspecifici. Una mancanza totale, o anche solo parziale di
imprinting può provocare seri danni caratteriali. Vediamo come.
CONSEGUENZE DI UN IMPRINTING ERRATO L’imprinting è un processo irreversibile che, se dato correttamente, contribuirà al sano sviluppo psichico del
futuro cane adulto.
Un cucciolo tenuto in isolamento durante il periodo sensibile maturerà
un atteggiamento di terrore nei confronti di altri cani e delle
persone, e potrebbe diventare aggressivo e difficile da gestire. Non
vivrebbe serenamente e nel modo corretto il successivo periodo della
socializzazione, in quanto incapace di riconoscere gli individui della
propria specie.
Stesso discorso vale per un cucciolo improntato solo sull’uomo o solo
sui cani. Riconoscerebbe come cospecifici solamente gli appartenenti
alla specie su cui è stato imprintato, mentre sarebbe terrorizzato
dagli altri.
Il riconoscimento della propria specie è importante non solo dal punto
di vista della socializzazione, ma anche per il corretto sviluppo dei
futuri atteggiamenti sessuali. Esistono casi di cani che hanno rivolto
le loro attenzioni sessuali alla proprietario. E’ facilmente intuibile
come possa essere difficile, perfino per il professionista preparato,
correggere un simile atteggiamento.
Perciò, come dice il proverbio, prevenire è meglio che curare (anche
perché, nel caso di un imprinting errato, curare diventa quasi, se non
del tutto, impossibile).
a cura di:
Mascia Aniello
email...