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Farmacologia
OLTRE I CANCELLI PER L'INFERNO
Viaggio nel mondo della vivisezione
Nonostante
ogni nuovo farmaco prima di essere immesso in commercio debba essere
sperimentato su diverse specie animali, ogni anno molte molecole
vengono ritirate a causa dei gravi e a volte mortali effetti
collaterali riscontrati negli esseri umani, ma non negli animali.
Famosissimo
è il caso del Talidomide, un sedativo che impiegato nelle donne in
gravidanza, ha provocato la nascita di 10.000 bambini focomelici (privi
di braccia e/o gambe). Dopo il ritiro dal commercio è stato nuovamente
sperimentato su tutte le specie animali possibili e soltanto nei
conigli bianchi neozelandesi si è potuto riscontrare qualcosa di
simile. Meno conosciuto è il caso della Penicillina, capostipite di
tutti gli antibiotici. Tale sostanza, fortunatamente, in un primo tempo
non venne sperimentata sugli animali: è infatti in grado di uccidere le
cavie e quindi non sarebbe mai stata commercializzata.
La
vivisezione però non solo non è utile per bloccare sostanze
potenzialmente tossiche per gli esseri umani, ma a volte rischia anche
di eliminare farmaci utili che invece, pur essendo tossici per gli
animali, non lo sono per i nostri simili. L’aspirina, ad esempio, è
teratogena (in grado di provocare malformazioni congenite) nei ratti,
topi, scimmie, cavie, gatti, e cani, ma non negli esseri umani.
La
farmacologia studia anche il tempo impiegato dalle sostanze per essere
metabolizzate e quindi eliminate. Anche in questo caso naturalmente
ogni specie ha bisogno di un numero diverso di ore per eliminare ogni
sostanza assunta. La Digitossina (impiegata nell’insufficenza cardiaca)
viene metabolizzata in 14 ore nel cane, 18 nel ratto, mentre nell’uomo
ha bisogno di 216 ore: se quindi ci comportassimo come negli animali
riusciremmo a uccidere tutti i pazienti per intossicazione.
Gli
esempi forniti sono alcuni tra i tantissimi possibili: tutti insieme
sono la prova che la vivisezione rappresenta un attentato alla salute
umana. E' invece utile alle industrie farmaceutiche che in questo modo
vengono sollevate da responsabilità legali in caso di danni provocati
dalle nuove sostanze commercializzate. Inoltre scegliendo la specie
giusta per il proprio scopo riescono a dimostrare l'utilità e
l'innocuità di quasi tutte le sostanze studiate.
Lega Antivivisezionista (LEAL) - Via Settala 2, 20124 Milano, tel. 0229401323, av@leal.it