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Chirurgia
OLTRE I CANCELLI PER L'INFERNO
Viaggio nel mondo della vivisezione
L'anatomia
di ogni specie animale è differente da quella di tutte le altre. Così i
chirurghi che si esercitano sugli animali, quando passeranno agli
esseri umani, commetteranno molti errori perché convinti di essere già
capaci. In realtà la disposizione degli organi umani e la consistenza
dei tessuti differisce in maniera significativa rispetto a quella degli
animali.
Nel caso dei trapianti, tutti i primi pazienti sono morti
nonostante le ricerche condotte precedentemente. Ad esempio, presso
l'Università di Stanford negli Stati Uniti, prima di tentare il
trapianto di cuore, i chirurghi lo provarono su circa 400 cani. Quando
passarono agli esseri umani, i primi due pazienti morirono per
complicanze che non si erano verificate negli animali. Poi tentarono il
trapianto di polmone e il risultato fu ancora peggiore: solo 2 dei
primi 39 pazienti sopravvissero più di 2 mesi.
Anche in questo caso,
come nella farmacologia, vi sono due cavie: quelle animali, il cui
sacrificio non fornisce alcun dato utile per il progresso scientifico,
e quelle umane. Queste ultime, senza alcuna garanzia, vanno solitamente
incontro a morte sicura ma, in questo momento storico, in cui ancora si
insiste con la vivisezione anziché passare ad altri metodi di ricerca,
sono in grado di fare comprendere ai chirurghi come migliorare i propri
interventi.
Lega Antivivisezionista (LEAL) - Via Settala 2, 20124 Milano, tel. 0229401323, av@leal.it