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Metodi scientifici sostitutivi
OLTRE I CANCELLI PER L'INFERNO
Viaggio nel mondo della vivisezione
Attualmente
esistono già diversi metodi scientifici che non impiegano animali.
Potrebbero essere molti di più se le sovvenzioni pubbliche e private
non andassero in gran parte a finanziare vivisezione. Un altro ostacolo
ad un maggiore impiego è la giusta necessità di validarli, ossia di
dimostrare la loro validità. Per ottenere ciò però, come abbiamo visto
nel campo della cosmesi, i metodi sostitutivi vengono paragonati ai
modelli animali e se non forniscono lo stesso risultato non vengono
validati.
In sintesi i metodi sostitutivi possono essere divisi in
due grandi gruppi: biologici e non biologici, come illustrato nella
tabella di seguito.
Metodi biologici
- Procarioti
- Frazioni subcellulari
- Colture cellulari
- Tessuti ed organi isolati
Metodi non biologici
- Epidemiologia e statistica
- Banche dati
- Computerizzazione
- Modelli matematici e meccanici
I metodi biologici utilizzano materiale biologico di vario genere, prevalentemente di origine umana.
I
procarioti sono organismi unicellulari come i virus e i batteri e
vengono utilizzati soprattutto nelle ricerche sulla cancerogenesi e
mutagenesi. Ogni cellula è costituita da diverse strutture che ne
permettono la sopravvivenza e il funzionamento, alcuni metodi
utilizzano tali frazioni subcellulari soprattutto negli studi sulla
cancerogenesi e tossicologia delle sostanze.
Le colture cellulari
invece impiegano cellule intere, ottenute mediante un prelievo molto
piccolo di tessuto umano e messe in un terreno di coltura adatto alla
loro sopravvivenza. Vengono impiegate in farmacologia, oncologia,
fisiologia, immunologia, genetica, biochimica, microbiologia e
radiologia
Tra tutti i metodi biologici quelli che impiegano tessuti
ed organi isolati sono sicuramente i più affidabili. I materiali si
possono ottenere ogni giorno e senza alcuna spesa nelle sale
chirurgiche: infatti i tessuti e gli organi asportati sono di solito in
massima parte buttati via. Se vengono recuperati invece si possono
condurre ricerche soprattutto nel campo della patologia e
dell’oncologia in particolare.
I metodi non biologici comprendono invece tutte quelle tecniche che impiegano sussidi meccanici o analisi teoriche.
L’epidemiologia
studia la frequenza e la distribuzione dei fenomeni epidemici e quindi
delle malattie nella popolazione, mentre la statistica è la disciplina
che si occupa del trattamento dei dati numerici derivati da un gruppo
di individui. L’impiego della epidemiologia e della statistica ha
permesso, come già ricordato, di riconoscere la maggior parte dei
fattori di rischio delle malattie cardiocircolatorie quali
l’ipertensione arteriosa, il fumo, il sovrappeso, l’ipercolesterolemia,
la mancanza di esercizio fisico.
Le banche dati consistono nella
raccolta di tutti i risultati sperimentali riguardanti un determinato
argomento e nella successiva archiviazione nei data-base dei computer.
Questo metodo non può essere ritenuto sostitutivo in senso stretto
poiché potrebbe essere impiegato anche nel campo della vivisezione, ha
comunque il grosso pregio di evitare la ripetizione di ricerche
identiche.
L’uso dei computer non consiste solo nell’immagazzinare
dati, ma anche nell'elaborazione finalizzata alla simulazione di
procedimenti metabolici e funzionali del corpo umano grazie all’uso di
computer analogici.
Infine i modelli matematici e meccanici si
ricollegano alla computerizzazione. Infatti i dati immessi nei computer
vengono poi analizzati mediante calcoli matematici e le conclusioni
possono essere applicate creando dei modelli meccanici, ossia manichini
in grado di mimare una determinata situazione. Esistono manichini in
grado di simulare le conseguenze sul corpo umano degli incidenti
automobilistici oppure delle diverse patologie cardiovascolari.
Lega Antivivisezionista (LEAL) - Via Settala 2, 20124 Milano, tel. 0229401323, av@leal.it