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Il fronte delle associazioni animaliste contro la Harlan
“L’importazione dei 900 macachi destinati alla sperimentazione, da parte dell’allevamento Harlan che ha sede in Brianza, rappresenta un episodio senza precedenti, che indigna l’Italia intera”.
E’ questo il commento alla nota vicenda di Correzzana del fronte rappresentato dalle principali associazioni animaliste italiane: Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA), Lega Anti Vivisezione (LAV), Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente (LEIDAA), Lega Nazionale per la Difesa del Cane (LNDC), Organizzazione Internazionale Protezione Animali (OIPA) .
“Ci aspettiamo che gli organismi preposti diano immediatamente seguito alla richiesta di controlli sull’intero iter che ha portato il Ministero della Salute ad autorizzare tale importazione senza precedenti, sulle condizioni del trasporto e soprattutto sul rispetto delle norme vigenti in materia di tutela del benessere animale all’interno dell’allevamento, adottando, eventualmente, anche provvedimenti di sequestro degli animali detenuti. Riteniamo, inoltre, che debba essere rimesso in discussione il ruolo dell'Istituto Superiore di Sanità che fornisce il parere sulle autorizzazioni in deroga: Istituto che, incredibilmente, svolge contemporaneamente sia il ruolo di controllore che di controllato".
Le associazioni animaliste si rivolgono dunque al presidente della regione Lombardia, Roberto Formigoni, perché dia concreta e rapida attuazione alla proposta di legge da lui presentata qualche settimana fa e che prevede il divieto di allevamento di cani, gatti e primati destinati alla vivisezione su tutto il territorio lombardo. Auspicano inoltre che il Senato confermi gli emendamenti così come stati approvati dalla Camera dei Deputati, in maniera da rendere esecutivo e inappellabile qualunque ricorso ad una eventuale legge regionale".
Le associazioni animaliste non intendono quindi fare sconti a nessuno: “Ci rendiamo interpreti del sentimento dei milioni di italiani che amano gli animali e che non intendono più permettere che il nostro paese ospiti simili e crudeli attività: queste multinazionali e le lobby che le tutelano non potranno più portare avanti i propri traffici di morte a casa nostra”.
Il fronte delle associazioni animaliste ha indetto una raccolta di firme on-line (www.firmiamo.it) per chiedere la rapida approvazione della legge che fermerà le attività di Green Hill e di Harlan. Per aderire all'iniziativa: http://www.firmiamo.it/chiedi-alla-regione-lombardia-di-fermare-itraffici-di-morte
Alessandra Ferrari - Ufficio stampa OIPA Italia