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L’OIPA deposita l’istanza per la chiusura di Green Hill
Lunedì 31 ottobre l’OIPA Italia Onlus (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) ha presentato al sindaco di Montichiari, Elena Zanola, istanza di chiusura (ai sensi dell’ex.art.50 comma 5 D.L.vo n. 267/00) dell’allevamento Green Hill.
L’istanza segue la perquisizione che le guardie zoofile OIPA, su mandato della Procura della Repubblica di Brescia, hanno effettuato il 30 settembre scorso all’interno dei capannoni dell’allevamento al fine di compiere approfonditi accertamenti sullo stato di detenzione dei 2500 cani, documentazione, registri e verbali, segnalando alla Procura violazioni penali, ora al vaglio del Magistrato titolare, Dott.ssa Lara Ghirardi, e violazioni al Decreto Legislativo
n.116/92 e alla Circolare del Ministero della Sanità n.8 del 22 aprile 1994. Nello specifico sono stati contestati:
- box di circa 5 metri quadrati all’interno dei quali vengono detenuti fino a 5 cani
- assenza del registro di carico e scarico degli animali presenti nell’allevamento
- assenza di aggiornamento della banca dati dell’anagrafe canina regionale, per un totale di circa 400 cani non registrati
Sono inoltre ancora in esame altre situazioni che potrebbero risultare irregolari e configurare il reato di maltrattamento:
- la presenza di un solo medico veterinario a garantire il benessere di 2500 cani e l’elevato inquinamento acustico causato dall’incessante abbaiare di centinaia di animali rinchiusi all’interno dei singoli capannoni, così intenso da obbligare il personale ad utilizzare le cuffie insonorizzate.
- il ritrovamento di 35 cani deceduti e sprovvisti sia del relativo certificato di morte sia di un certificato veterinario che ne attestasse la causa.
Oltre agli aspetti che sono regolamentati dalla legge, è da considerarsi anche l’aspetto psicologico ed emotivo che non può essere misurato o sanzionato, ma che determina l’enorme disagio di questi animali. I cani allevati in attesa di essere venduti vivono in condizioni incompatibili con la natura di animali sociali ed esplorativi che li contraddistingue. Sono infatti rinchiusi in box asettici, privi di qualsiasi interazione sociale ed emotiva, esposti costantemente alla luce artificiale, oltre che costretti a sopportare l’incredibile frastuono dovuto agli abbai e ai latrati dei migliaia di cani compagni di prigionia all’interno dei capannoni.
“Da circa un mese stiamo portando avanti le indagini su quanto rilevato durante il primo controllo all’interno di Green Hill effettuato da un’associazione animalista – commenta Massimo Comparotto, Presidente dell’OIPA Italia Onlus – Abbiamo lavorato dietro le quinte al fine di poter controbattere con argomenti concreti e sul piano legale a quanti avevano dichiarato che all’interno dell’allevamento era tutto in regola. Ora porteremo avanti ulteriori accertamenti con l’auspicio che l’istanza di chiusura venga valutata con la dovuta serietà dal Sindaco di Montichiari o dal Ministero della Salute”.
Gli accertamenti condotti dall’OIPA rispondono, anticipandola, alla richiesta inoltrata dal Ministro Michela Vittoria Brambilla alla Procura di Brescia attraverso un esposto presentato pochi giorni fa.
Fonte: OIPA Italia