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Il terrario
I
fattori principali che entrano in considerazione per l’acquisto o la
costruzione di un ternario sono determinati dal tipo e dalla quantità
di animali che vi dovranno abitare.
Le dimensioni sono
condizionate oltre che dalla lunghezza dell’animale, anche dalla sua
stazza e dalle sue abitudini. Ad esempio il colubro del grano è un
serpente che può raggiungere i 2 metri di lunghezza ma è molto
slanciato. Si arrampica molto agilmente sugli alberi, per poi adagiarsi
volentieri sui rami.
Il pitone reale per contro supera di poco il metro e mezzo, ma è piuttosto tozzo e prettamente terrestre.
Il
substrato usato per ricoprire il fondo del ternario può essere di tipo
molto vario. Anche in questo caso è bene tenere conto delle abitudini
dell’animale ospitato. Lo strato dovrebbe essere di almeno 3-4 cm. A
seconda dell’esigenza della specie si può utilizzare sabbia fine,
torba, terriccio, schegge di corteccia, truciolato o
vermiculite…l’importante è che non provochi troppa polvere (meglio
evitare per questo motivo quello che si trova nelle nostre regioni, ma
acquistarla in un negozio specializzato).
L’illuminazione contrariamente a quanto si potrebbe pensare, è uno dei fattori più importanti per il benessere dell’animale.
Per
la scelta del tipo di illuminazione è importante conoscere la specie di
rettile. Vi sono infatti rettili che prediligono un’illuminazione che
irradia calore quindi ricca di raggi infrarossi, mentre altri si
adattano meglio alla luce fredda.
Un fattore a quale troppo spesso
non viene data la dovuta importanza è quello dell’apporto di raggi
ultravioletti. Tra le varie vitamine necessarie alla vita, la vitamina
D3 è responsabile della formazione della struttura ossea. Tale vitamina
non può essere sintetizzata e trasformata in vitamina se non con
l’ausilio di una determinata dose di raggi ultravioletti.
Il
ternario deve essere assolutamente dotato di un sistema d’aerazione
sufficiente al costante ricambio d’aria e ad evitare l’appannamento dei
vetri. Un’aerazione troppo forte provoca però correnti d’aria ma
sopportate dal rettile ed inoltre disperde grande parte del calore
generato all’interno del ternario.
Temperatura
I
rettili sono animali a temperatura corporea variabile, cioè non sono in
grado di controllare la loro temperatura se non con l’ausilio di agenti
esterni. Anche in questo caso un sistema ideale per tutti non esiste.
Dipende sempre dalla provenienza dell’ospite e dalle sue abitudini.
E’
indispensabile un riscaldamento e i termometri per misurare la
temperatura. A secondo della specie hanno bisogno di temperature tra i
21-24°C la notte e un massimo sotto la lampada di 30-35°C di giorno.
In ogni modo è bene tener conto dei seguenti fattori:
- nel terrario devono venirsi a creare zone calde e zone più fredde così da permettere all’animale di scegliere quanto più gli aggrada
- i corpi riscaldanti da pavimento siano essi cavi o lastre, devono essere completamente ricoperti dal substrato per ottenere una dissipazione termica più omogenea ed evitare che si abbiano dei punti con temperatura troppo elevata
- cavi elettrici e riscaldanti devono essere fissati su tutta la loro lunghezza e non some spesso si vede, in punti distanziati. In questo caso capita che un serpente riesca accidentalmente a strappare i cavi infilandosi sotto, con il forte rischio di ustioni o scariche elettriche
- le lampade ad
incandescenza, devono venire protette in modo da evitare ogni possibile
contatto diretto con l’animale, per evitare ustioni in special modo
alla lingua, essendo quest’ultima un organo vitale
Umidità
Anche
qui non esiste regola fissa per tutti i rettili. Informarsi sempre a
seconda del luogo d’origine e specie. Alcuni rettili preferiscono un
ambiente piuttosto secco (specie desertiche circa 30% umidità), mentre
per altri l’umidità ideale si aggira tra il 70 e il 90%.
Per
mantenere altro il grado di umidità si può posare una vasca piuttosto
larga al di sopra del corpo riscaldante o sotto la lampada. E’ bene
comunque vaporizzare di tanto in tanto il terrario con dell’acqua
tiepida.
E’ anche importante la scelta del substrato e l’ampiezza
delle bocchette d’aerazione. Ambiente troppo secco può causare
affezioni alle vie respiratorie e può creare problemi nella fase di
muta dell’animale. Ambienti troppo umidi causano affezioni alle pelle.
Igene
Come
per tutti gli animali, l’igiene è un fattore molto importante. Un
ambiente pulito riduce sensibilmente il rischio di malattia.
Periodicamente è consigliabile una disinfezione completa del terrario.
L’acqua cambiata almeno ogni secondo giorno e la relativa vasca lavata
settimanalmente.
Sostituire il substrato periodicamente ricordandosi
però di rimetterne un po’ del vecchio, per evitare che l’animale si
trovi spaesato, non riconoscendo più nulla del suo territorio
precedente. E’ bene anche non sostituire contemporaneamente substrato e
arredo.