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Il delfini dell'Arcipelago Toscano e gli ultimi eventi.

Amici dei delfini!

Vorremmo raccontarvi sempre di incontri fantastici di salti e gioia, ma non è il periodo giusto.
Per noi del Centro Ricerca Cetacei è un dovere informarvi della nostra opinione a riguardo dell'incidente della Costa Concordia, perché questo coinvolge direttamente tutti i cetacei stanziali dell'Arcipelago Toscano, noi che con loro lavoriamo e tutti quelli che sono vicini a questo mondo.

Tralasciamo il discorso sulle colpe di cui si è abbondantemente sentito parlare.
Parliamo dei rischi Veri. La nave è affondata e pesante, ogni giorno che passa la sua solidità di attacco al fondo aumenta, perché sabbia e scogli si adattano, l'accolgono, producendo in alcuni punti un effetto ventosa. Ciò non toglie che una grossa mareggiata possa destabilizzarla e farla piombare qualche decina di metri sott'acqua, complicando molto i lavori di recupero, ma a parere nostro è un rischio che va calando e basterebbe procedere ad un ancoraggio di sicurezza.
L'impatto ambientale dello sversamento di carburante sarebbe drammatico come dicono, anzi, bisognerebbe aggiungere le sostanze che già si sono riversate in mare e che si riverseranno, come vernici, detersivi, oli vari, rifiuti inorganici di svariato tipo, presenti sulla nave a tonnellate.

Perché ci preoccupiamo?
In mare noi non riusciamo a sopravvivere, perché abbiamo bisogno di ossigeno "facile" da respirare con i polmoni. Tutti gli organismi viventi che sono sott'acqua hanno il bisogno di filtrare l'ossigeno che normalmente viene catturato e disciolto in superficie, lì dove le onde incontrano il vento.
Quando una patina oleosa, leggera e galleggiante, va in mare, lo scambio aria-acqua diventa difficoltoso, causando l'indebolimento dell'ecosistema, quindi la morte o comunque la riduzione degli organismi.
I cetacei, fra cui i nostri delfini LIBERI, dipendono totalmente dall'ecosistema in cui vivono, così, in caso di contaminazione, potremmo solo sperare che fuggano in acque migliori, anche se l'amato mar Mediterraneo davanti a incidenti del genere è piccolissimo e offre pochi spazi o nessuno ancora immacolati.

Di buono c'è da dire che l'inverno in mare è stato clemente e pescoso, proprio negli untimi periodi si era annotato un incremento della vita nell'Arcipelago Toscano, un aumento della biodiversità, quindi speriamo che nulla cambi. A terra non è stato certo lo stesso tra importanti eventi meteo e politici che hanno coinvolto tutti, a fatica siamo riusciti a controllare quelli che arrogantemente chiamiamo i nostri delfini, ma è stato positivo, rassicurante e semplicemente bello vedere che loro per adesso sono lì, stanno bene, vivono sereni nel deserto mare d'inverno. 

Roberto Rutigliano 


Notizia stampata il 29 Mar 2024 su www.animalinelmondo.com il portale al servizio degli animali