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Strage di cani e gatti a Treviso
A TREVISO IN VIA PIAVESELLA LE ESCHE AVVELENATE MIETONO DECINE DI CANI, GATTI E ANATRE. LA LAC: TABELLARE SUBITO TUTTA L’AREA E AVVISARE TUTTI I CITTADINI DEL PERICOLO PER I LORO AMICI A QUATTRO ZAMPE.
Sono ormai oltre trenta gli animali domestici tra cani e gatti morti avvelenati nelle ultime tre settimane dopo aver ingerito dei bocconi avvelenati nei pressi di via Piavesella a Treviso.
Tra gli animali avvelenati pare ci siano anche delle anatre che di solito sostano nel vicino canale Piavesella.
I proprietari degli animali hanno già sporto denuncia al comando di polizia municipale di Treviso provvedendo a consegnare le polpette avvelenate ritrovate, fatte con un con delle fette di salame, mortadella e prosciutto che avvolgono un potente veleno, all’Istituto Zooprofilattico per le dovute indagini..
L’utilizzo di bocconi avvelenati è considerato reato ai sensi del Regio Decreto 27 luglio 1934, n.1265 "Approvazione del Testo Unico delle Leggi Sanitarie", che all’articolo 146, recita: "Chiunque in qualsiasi modo distribuisce sostanze velenose e' punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da lire 100.000 a 1.000.000"; dagli articoli 21, comma 1, lettera U) e 30, comma 1, lettera H della legge 11 febbraio 1992 n.157 che sanziona penalmente chi usa esche o bocconi avvelenati con una ammenda di 1500 euro; dall'articolo 544-ter del Codice penale (Maltrattamento di animali) per lo strazio provocato agli animali avvelenati (sanzione da 3.000 a 15.000 euro) e, se l’animale è di proprietà, dall’articolo 638 del Codice penale che punisce l’uccisione o il danneggiamento di animali altrui.
La cosa che il personale addetto del comune di Treviso e l’USL dovrebbe fare immediatamente è: bonificare l’area da eventuali altre esche; segnalare tutta l’area con delle tabelle che indicano la possibile presenza di esche; consegnare una lettera a tutti i residenti della zona per informarli del pericolo in atto.
Purtroppo i delinquenti che si divertono ad avvelenare gli animali di solito agiscono di notte, preferibilmente in bicicletta, lanciando al volo i bocconi, precedentemente confezionati fra le mura domestiche, all’interno dei giardini, lungo le sponde del Piavesella e lungo i cigli stradali.
“Le leggi che vietano e sanzionano questi comportamenti ignobili – ha dichiarato Andrea Zanoni presidente della LAC del Veneto – ci sono. Il problema è individuarne i responsabili che di solito agiscono nel buio della notte. In consiglio regionale c’è pure un progetto di legge che se approvato sarebbe utilissimo perché prevede le procedure da adottare in caso di fenomeni del genere. Invito tutti i residenti del posto a stare in guardia anche perché di solito questi delinquenti sono anonimi ed insospettabili vicini che magari agiscono perchè infastiditi dalla sola presenza di questi animali. Siamo disponibili a fornire tutti i riferimenti normativi utili alle denunce da depositare entro i novanta giorni dai fatti. Speriamo che l’ULS ed il comune provvedano presto a bonificare l’area perché c’è sempre il rischio che anche i bambini possano venire in contatto con queste micidiali sostanze”.